Intervento alla Festa PS Tre Valli - GISO a Biasca
“Cambia ciò che ti disturba” è il motto della GISO. Troppe cose mi disturbano, anzi mi indignano: povertà, emarginazione, disuguaglianze sociali ed economiche, violenza, assenza di rispetto per la dignità umana, sfruttamento di persone e paesi, arroganza e ignoranza al potere!
Ho visto l’avvento devastante di personaggi pericolosi come Trump e Bolsonaro, come Orbàn e Salvini, e la diffusione di derive autoritarie, razziste e sessiste, con rapide involuzioni dei Diritti Umani.
Assisto, anche da noi, a campagne indegne contro gli stranieri, utilizzati come pretesto per attaccare le conquiste sociali, anche degli stessi Svizzeri, solo per favorire ancor più i privilegi e la concentrazione della ricchezza. È una brutta politica, una brutta cultura, e bisogna combatterla. La destra non fa sconti!
La reazione c’è e viene soprattutto dai giovani e dalle donne: la giovanissima Alexandria Ocasio-Cortez e le donne negli Stati Uniti, gli studenti che protestano in Brasile contro lo smantellamento del diritto allo studio, gli scioperi per il clima, per i diritti delle donne, i lavoratori e le lavoratrici che difendono il pane e la dignità del lavoro! Per questo dobbiamo avere fiducia e costruire un nuovo progetto umano e civile che sappia dettare l’agenda politica, formulando proposte forti, concrete e innovative.
Sono felice di poter offrire, con tanta voglia di lavorare e di imparare, il mio piccolo ma convinto contributo a questo progetto rosso-verde e a questa entusiastica alleanza, che, proprio come GISO, sempre abbiamo fortemente voluto e che, se uniti e solidali per davvero, ci porterà lontano!
Sandro Beretta, operaio e scrittore di Leontica, che ha conosciuto emigrazione, emarginazione politica e malattia, nel suo racconto del 1955, “È nato in casa d’altri, Gesù”, scriveva:
“Avevano un bel dire, che l’Aurelio aveva sbagliato tutto della vita; è così, quando si cerca di non vivere solo di se stessi e s’ha nelle vene sangue di chi ha sempre tribolato ...
“I panni da lavare”, diceva mia madre. Ma quando si ha un figlio via per il mondo, sono solo i panni che contano?
Noi sapevamo però che tutto il resto era sottinteso, come un male ormai scontato da sempre.
Solo di rado, mia madre diceva ancora: “Sempre dentro di lì marabiente, quel povero Aurelio”...
E allora, c’era tutta un’amara pietà nella sua voce; e il rancore della povera gente, per le cose che sfuggono al nostro potere e contro le quali non vale la pena rivoltarsi uno alla volta.”
Il dolore, la lontananza, l’emarginazione, ma anche l’amore per i propri luoghi, la propria gente, la politica e anche la pietà: in queste frasi c’è tutta la nostra storia e quella di chi nel mondo meriterebbe molto di più!
Avere qualcosa dentro, un istinto, una passione che ti obbliga a non sopportare nessuna ingiustizia, nessun sopruso, nessun tipo di sfruttamento o di violenza; incazzarsi quando qualcuno non trova o perde il lavoro, quando c’è inganno, indifferenza, mancanza di rispetto per la sofferenza: questo credo sia essere di sinistra. Il resto è solo egoismo!
Sono tempi difficili ovunque, anche da noi: crisi ambientale, crisi del lavoro e crisi dei diritti umani. La destra nega l’emergenza climatica, osteggia la cooperazione allo sviluppo, non ha alcun rispetto per la dignità del lavoro e calpesta le libertà e i diritti di chi non è ricco. Con le sue parole aggressive o ingannevoli e le sue azioni unilaterali, attacca la democrazia stessa. Bisogna fermarla, con forza, convinzione e coraggio! Collettivamente.
Per questo è importante metterci la faccia, tutti, anche se giovanissimi: non per se stessi, ma per gli altri, per imparare a farlo ancor meglio in futuro.
Io ci proverò, ricordando sempre le parole che Amadou Hampâté Bâ, scrittore, storico e antropologo africano, nel suo romanzo “Amkoullel, l’enfant Peul” (1991), fa dire al vecchio saggio: “Sii sempre all’ascolto: tutto parla, tutto è parola, tutto cerca di comunicarci una conoscenza”. È un invito a vivere pienamente, guardando lontano, con uno sguardo ampio e fiducioso, sempre attenti al rispetto delle proprie molteplici radici, con umanità
Il lavoro ci dà il pane, regge la società ed è cultura; l’ambiente e il clima ci danno la vita; i diritti la libertà.
Proviamo a costruire insieme un nuovo progetto solidale, plurale, umano e civile. Insieme possiamo farlo.
Insomma ...
Ci hanno scoperto! Vogliamo salvare il lavoro, il clima e i diritti di tutte e di tutti!
Yannick Demaria