Un’offerta che... devi rifiutare!
Prendi 1 e paghi 2. Non è un’errata offerta di saldi presente in un discount, bensì si tratta della riforma fiscale posta in votazione il prossimo 9 giugno.
Sconti sulle imposte ti promettono, tagli nel sociale e nella formazione ti addebitano.
Lo scorso preventivo del Canton Ticino prevedeva dolorosi tagli agli aiuti mirati per esempio per i premi di cassa malati, alle strutture sociali e nella formazione.
Ad ora non sappiamo ancora cosa il preventivo 2025 ci riserverà ma non è difficile pensare, viste le maggioranze e le elezioni lasciate alle spalle, che sarà un preventivo dannoso per il servizio pubblico di questo Cantone e il futuro delle giovani generazioni.
Il fronte favorevole a questa ingiusta e ingannevole riforma fiscale pone l’accento su una minima riduzione delle imposte per il ceto medio, questa riduzione è ingannevole poiché, e molti Comuni lo hanno ribadito più volte, porterebbe ad un importante aumento dei moltiplicatori comunali azzerando quindi, se non peggiorando, l’impatto per la popolazione.
Un altro cavallo di battaglia del fronte favorevole è l’esodo di contribuenti benestanti.
Ma quale? No seriamente, ma quale? In Ticino vi è stato un forte aumento di importanti contribuenti negli ultimi 20 anni, molti di loro sono arrivati ben prima che la riforma fiscale in questione venisse tematizzata, quella dell’esodo è semplicemente una scusa per approvare un progetto dal quale traggono beneficio solamente poche persone che non ne hanno minimamente bisogno.
Mi chiedo fino a quanto possiamo spingerci in questa direzione. Le giovani generazioni, e non solo, in molteplici occasioni hanno espresso chiaramente di essere preoccupate per il loro futuro, non c’è nulla di più assurdo che fare politiche fiscali su misura di pochi a scapito di intere generazioni che vorrebbero solo coltivare un futuro in questo Cantone. L’unico esodo reale del quale il Ticino dovrebbe preoccuparsi è quello delle e dei giovani. Un sondaggio condotto dalla neocostituita associazione “Realtà Giovanili” mostra come solamente il 20% (delle quasi 800 persone giovani intervistate) è sicuro di rimanere in Ticino. Questi sono i dati che devono preoccupare chi tira le redini del nostro Cantone, non un potenziale e irrealistico pensiero di esodo di grandi contribuenti!
Articolo di Niccolò Mazzi-Damotti apparso il 27 maggio 2024 su LaRegione