Una vera e propria “internazionale delle destre” lavora da anni con un’invasiva e perenne propaganda xenofoba e razzista, irrispettosa dei diritti fondamentali delle persone, della giustizia, dello Stato di diritto e della separazione dei poteri, somministrando subdolamente e a piccole dosi il veleno della menzogna.
Le oligarchie, per le quali non esistono frontiere, per garantire a se stesse la più ampia concentrazione delle ricchezze e il saccheggio del mondo, hanno scelto spudoratamente la via della plutocrazia illiberale e autoritaria.
Cultura, scienza, istruzione, libertà, uguaglianza, tolleranza, ragione e rispetto dei diritti sono ora i bersagli privilegiati della narrazione postfascista e del linguaggio sprezzante delle destre che vogliono imporsi anche nel nostro paese.
Durante il ventennio fascista, in Ticino, qualcuno simpatizzava per Mussolini, tradendo la nazione. Analogamente, in aperta contraddizione con il tanto celebrato concetto di “neutralità” assoluta, oggi i personaggi più in vista delle destre ticinesi – ma non solo – con un nuovo tradimento si esprimono a favore dei nuovi imperatori, da Trump a Putin, e dei sovranisti illiberali più autoritari d’Europa e del mondo.
Per le forze democratiche e per la società civile è tempo di organizzarsi e reagire, recuperando i valori dei diritti universali e delle libertà.
La sinistra deve combattere con decisione per la giustizia sociale e climatica e la ridistribuzione della ricchezza, contro lo sfruttamento, la povertà e la deprivazione culturale. Chi è liberale è chiamato a ridare un senso all’illuminismo che nel ‘700 aveva alimentato la rivoluzione contro la monarchia. Gli oligarchi, i dittatori che concentrano a sé la ricchezza e il potere calpestando i diritti dei popoli, sono i nuovi monarchi e come tali vanno combattuti, così come le ideologie oscure di chi li sostiene, anche da noi.
Articolo di Yannick Demaria apparso il 9 aprile su laRegione.
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