Il primo turno delle elezioni federali è stato sicuramente marcato dalle mobilitazioni per il clima e dallo sciopero femminista, ridipingendo il Consiglio nazionale di verde e riempendolo di donne come mai era accaduto finora nella storia della Svizzera. Una scelta chiara, che riflette una sensibilità ambientale degna della problematica alla quale siamo confrontati e una frustrazione per le disparità di genere irrisolte a quasi 40 anni dall’introduzione dell’articolo costituzionale sulla parità di genere. Una scelta chiara, ma ancora incompiuta. Sì, perché gli equilibri dell’Assemblea federale verranno fissati definitivamente solo dal secondo turno delle elezioni al Consiglio degli Stati. In Ticino la corsa è aperta, con la storica possibilità di eleggere un profilo ecologista, sociale e riconosciuto come quello di Marina Carobbio.
Marina è certamente il profilo più ecologista tra i quattro candidati rimasti in corsa. Lo è da tempo, e con coerenza. “Ecorating” è uno strumento di valutazione promosso dall’”Alleanza ambientale”, che traccia le votazioni avvenute in Parlamento negli scorsi anni: Marina vanta un 100% di votazioni a favore dell’ecologia, Lombardi si ferma a 32.1%, Merlini a 20.4% e Chiesa chiude con un misero 1.9%. Senza dimenticare l’impegno di Marina quale Vicepresidente del comitato dell’Iniziativa delle Alpi. Dulcis in fundo, la sua elezione porterebbe a Berna anche la competenza e la perseveranza di Bruno Storni, presidente dell’ATA Ticino.
Marina è senza ombra di dubbio anche il profilo più sociale. Per la gran parte dei Ticinesi il peso dei premi di cassa malati è oggigiorno insostenibile, in primis se confrontato con la situazione salariale del nostro Cantone. È dunque urgente eleggere a Berna persone che abbiano intenzione di riformare il sistema di finanziamento della sanità in Svizzera. Sistema che – al di là dei cerotti cantonali – è classificabile come “regressivo”, in quanto fa pagare una parte di reddito sempre minore via via che il salario cresce. Medica di professione e attiva da anni nella “Commissione della sicurezza sociale e della sanità”, Marina è tra i primi firmatari dell’iniziativa per limitare il peso dei premi a un massimo del 10% del reddito disponibile di un’economia domestica.
Marina, che diventerebbe la prima donna eletta per il Ticino al Consiglio degli Stati, è infine una politica riconosciuta e influente a Berna. Vicepresidente del PSS dal 2008, da dodici anni è rappresentante al Consiglio nazionale, camera che ha presieduto dando un ruolo di primo piano alla lingua italiana durante lo scorso anno. Nel 2019 la SonntagsZeitung l’ha posizionata in 23esima posizione tra i 173 parlamentari uscenti più influenti dell’Assemblea federale. Tra i candidati ticinesi seconda solo a Lombardi e ampiamente davanti a Merlini e Chiesa.
Per il Ticino si tratta di un’irripetibile occasione per eleggere a Berna una donna ecologista, progressista e influente: un’occasione da non perdere!
14.11.2019