Comunicato stampa del 17 agosto 2022
La GISO Ticino, per sottolineare in modo significativo l’inizio della raccolta delle firme per la nuova iniziativa “Per il Futuro”, si è recata a ridosso di ciò che resta del ghiacciaio del Basodino con un lungo striscione con la scritta “Il nostro futuro, non i loro profitti”.
L’azione è collegata al lancio dell’iniziativa popolare federale denominata “Per una politica climatica sociale finanziata in modo fiscalmente equo” (Iniziativa per il Futuro), presentata a livello nazionale dalla Gioventù socialista Svizzera con una conferenza stampa tenutasi a Burgdorf il 17 agosto, nel letto prosciugato del fiume Emme, e ad altre azioni dimostrative simboliche organizzate in tutto il Paese.
L’iniziativa (www.iniziativa-per-il-futuro.ch) mira a finanziare la trasformazione ecologica tramite un’imposizione sulle successioni dei super ricchi. In particolare chiede l’introduzione di un’imposta di successione del 50% sugli importi superiori a una soglia di 50 milioni di franchi, con l’intento di generare le risorse finanziarie necessarie (il 30% da destinare ai Cantoni) per combattere la crisi climatica, lottando al tempo stesso contro uno dei meccanismi che maggiormente perpetuano le disuguaglianze e la concentrazione in pochissime mani della ricchezza: le eredità ingenti, che non sono, per definizione, il frutto del lavoro di chi le riceve.
Per la GISO l’attuale politica climatica è del tutto insufficiente. Non solo: è anche iniqua, perché carica sempre le responsabilità del suo finanziamento sulle spalle del 99% della popolazione, mentre i maggiori responsabili continuano a compromettere le basi della vita sul pianeta per ottenere maggiore ricchezza.
Per gli attivisti della Gioventù socialista Ticino presenti alla conferenza stampa e all’azione sul Basodino “bisogna agire subito, a livello globale e locale, con urgenza e determinazione; con coraggio, ma anche con senso di giustizia”, perché senza un’azione risoluta diretta a ridurre drasticamente le disuguaglianze socioeconomiche, non esiste soluzione alla crisi ambientale e climatica.
Per Aida Demaria, presente alla conferenza stampa di Burgdorf in rappresentanza della sezione ticinese: “Oggi, accanto alla crisi climatica si fa strada una profonda crisi sociale. La stragrande maggioranza della popolazione, ai vari livelli, deve sopportare gli effetti dell’inflazione e l’aumento dei premi per le assicurazioni malattia. È quindi ragionevole e corretto pensare che i mezzi finanziari necessari per combattere la crisi climatica debbano essere cercati “dove ci sono”, dove sono stati accumulati, chiedendoli a chi ha tratto e continua a trarre il maggior profitto da questo sistema distruttivo”.
“Da un lato bisogna fissare quote massime di emissione di CO2 e di biodiversità da raggiungere, dall’altro bisogna mettere in campo una politica di riduzione delle disparità di reddito e una fiscalità più giusta”.