Articolo di Laura Riget
Una settimana fa, come Gioventù Socialista, abbiamo lanciato l’iniziativa federale 99%. Raccogliendo firme per strada, leggendo i commenti online oppure parlando con i giornalisti, mi sono spesso sentita chiedere: “Non si tratta di una classica iniziativa Robin Hood, che vuole prendere dai ricchi e dare ai poveri?” La risposta è semplice: assolutamente sì! In Svizzera, e nel Canton Ticino ancora maggiormente, negli ultimi vent’anni si è fatto esattamente il contrario. Sgravi dopo sgravi, abbiamo ridotto il carico fiscale sulle imprese e sulle persone facoltose, sentendoci dire che ciò fosse necessario affinché questi contribuenti restassero da noi e portassero posti di lavoro, investimenti e quindi benessere per tutta la popolazione. Le conseguenze di questa politica sono state ben altre: non c’è stato benessere per tutti e tutte, sono venute a mancare importanti entrate nelle casse statali e si sono tagliate le misure sociali a favore dei meno abbienti.
Oltre a definirci dei Robin Hood, ci hanno accusato di essere invidiosi della ricchezza che queste persone possiedono. Sbagliato! La nostra non è invidia, ma rabbia. Rabbia verso questa politica che prende dai poveri per dare ai ricchi, rabbia verso questo mercato del lavoro che non garantisce un lavoro dignitoso a tutti e tutte, rabbia verso questo sistema che dà maggiore importanza ai soldi che al benessere delle persone.
Non è possibile che nella ricca Svizzera ci siano persone che pur lavorando facciano fatica ad arrivare alla fine del mese, persone costrette a pensare a cosa dovranno rinunciare questa volta pur di riuscire a pagare i premi di cassa malati, persone costrette ad avere due lavori pur di riuscire a pagare le bollette, persone costrette a vivere nella povertà perché non ci sono soldi sufficienti per uno stato sociale efficace che le aiuta ad uscirne.
L’iniziativa 99% vuole essere una risposta a questi problemi sociali. Essa vuole tassare i redditi da capitale (cioè i soldi derivanti dal fatto di avere un patrimonio, come dividendi e tassi d’interesse) con un’imposizione del 150%. Per evitare di penalizzare le persone con piccoli risparmi, proponiamo di fissare una soglia sotto la quale l’imposizione al 150% non verrà applicata: 100'000 franchi annui. Si tratta di un importo ragionevole che fa in modo che solo le persone che possono vivere dei propri redditi da capitale, non dovendo quindi lavorare per percepire un salario, vengano toccate dall’iniziativa. Calcolando una rendita media del 3%, bisognerà possedere un patrimonio di almeno 3 milioni di franchi per essere toccati da questo aumento dell’imposizione. L’iniziativa porterà entrate supplementari stimate tra i 5 e i 10 miliardi di franchi all’anno, che andranno usate per sgravare il carico fiscale sui redditi medio-bassi e per finanziare misure sociali, come per esempio i sussidi di cassa malati. Riassumendo: l’1% ci perde, il 99% ci guadagna.
L’iniziativa si può firmare qui.
11.10.2017