La propaganda politica ha diverse facce, ma quella più in voga, e sicuramente la più subdola, si maschera sotto le mentite spoglie dell’intrattenimento leggero.
Un esempio lampante è stato offerto dal programma d’intrattenimento della radio pubblica Rete 3 “Noi brave ragazze”, in onda martedì 8 dicembre, intorno alle ore 10:00. Una delle due conduttrici, per introdurre il tema del giorno, ha fatto ricorso, come di consueto a un aneddoto che dovrebbe rappresentare uno spaccato della vita quotidiana. Tutto bene, se l’aneddoto non fosse diventato più importante del tema della puntata, trasformandosi in propaganda politica non dichiarata a favore del raddoppio. Il tutto velatamente, s’intende.
Il tema della puntata era il compromesso. Come saremo arrivati a fare propaganda per il raddoppio partendo da un argomento simile? Ecco come: l’aneddoto introduttivo narrava di una ragazza che, riuscita a convincere il suo compagno ad andare al mercatino di Natale di Zurigo, si è ritrovata imbottigliata nel traffico al Gottardo a causa di una chiusura temporanea della galleria, che ha provocato “interminabili code”. Morale della favola: il giovane che ha accettato il compromesso di annoiarsi ai mercatini di Natale viene punito... dalla coda sul Gottardo, sarà ancora disponibile a fare qualcosa del genere per la sua ragazza?
Ed ecco il vero soggetto: l’ennesima bella giornata di shopping oltre Gottardo rovinata dalle interminabili e frequenti code sul Gottardo! Guarda caso uno dei cavalli di battaglia dei sostenitori della seconda canna. Aneddoto innocente? Nonostante i generosi tentativi, da parte della conduttrice, non ho trovato il nesso tra la sfortuna (questa sarebbe stata una scusa migliore per un aneddoto del genere) di trovare coda al San Gottardo e il tema del compromesso.
Sarà un caso che il 28 febbraio saremo chiamati a votare sul raddoppio?
Voglio rendere presente i lettori, che, nonostante, l’argomento delle colonne interminabili è più volte citato per portare acqua al mulino dei fautori, con il raddoppio il problema non verrebbe minimamente risolto! Il progetto del Consiglio Federale, cioè quello su cui dovremo esprimerci, prevede, infatti, la realizzazione di un secondo tubo, con il conseguente aumento da due a quattro corsie, ma solo due di esse sarebbero utilizzate. Non sarebbe possibile l’estensione del traffico sulle quattro le corsie, siccome l’articolo 84 della Costituzione svizzera dice esplicitamente che non è ammesso nessun aumento di capacità di transito attraverso le alpi. Come ben potrete intendere si ripresenterebbe, allora, lo status quo e le code al Gottardo segnerebbero ancora le giornate estive ticinesi.
La vera alternativa all’imbottigliamento al Gottardo è l’utilizzo dei mezzi pubblici, che stanno via via diventando più attrattivi e performanti, tra pochi mesi sarà aperta la galleria di base di Alptransit e raggiungere la Svizzera tedesca in treno sarà decisamente più rapido. La politica deve, però, fare la sua e incentivare l’utilizzo di queste nuove strutture, nelle quali tanto si è investito, non è sicuramente un passo nella giusta direzione favorire ulteriormente il trasporto su strada, vogliamo affossare sul nascere un progetto da 24 miliardi quale Alptransit? NO al raddoppio!
29.12.2015