I trasporti pubblici sono centrali nella nostra società, nella nostra quotidianità e nella lotta ai cambiamenti climatici. Permettono di diminuire il traffico motorizzato e conseguentemente di diminuire l’inquinamento atmosferico, ma soprattutto sono alla base della mobilità di noi giovani ticinesi.
Ogni giorno studenti e apprendisti di tutto il Ticino prendono i mezzi pubblici più volte, per recarsi al posto di lavoro o a scuola il mattino e per tornare a casa la sera. Il viaggio può durare dai pochi minuti fino a più di un’ora. Ciò non causerebbe disagi se soltanto ci fossero abbastanza posti a sedere per tutte e tutti. Come ognuno di voi può constatare molti giovani e molti lavoratori non hanno la possibilità di sedersi durante il viaggio. Al di là del disagio per coloro che viaggiano in piedi, è anche pericoloso. Infatti, molto spesso il numero massimo di viaggiatori permesso dalla legge non viene rispettato, creando situazioni che mettono a rischio l’incolumità dei passeggeri.
La pandemia di Covid-19 aggrava ulteriormente una situazione già precaria. Nei mezzi pubblici troppo affollati, come quelli ticinesi nelle ore di punta, la trasmissione del virus è facilitata nonostante l’uso di mezzi protettivi come la mascherina.
A questo punto ci si chiede perché non si potenziano i mezzi di trasporto pubblici per evitare la diffusione dei contagi da coronavirus, come chiesto dalla petizione lanciata dal Sindacato indipendente degli Studenti e Apprendisti (SISA). Certo, con il cambio di orario di lunedì prossimo è previsto un aumento delle corse per bus e treni, ma ciò avviene indipendente dalla pandemia. L’economia ticinese non si può permettere un ulteriore lock-down, così come gli studenti non possono permettersi una nuova chiusura delle scuole! Ecco perché questa petizione si appella direttamente al Governo e al Dipartimento del Territorio, dipartimento responsabile della mobilità in Ticino, per fare di più per contrastare la diffusione dei contagi da Coronavirus. Il DECS, con il cambiamento d’orario per i licei e per la scuola cantonale di commercio, ha cercato di migliorare la situazione, purtroppo con scarso successo e creando ulteriori problemi agli studenti. A quest’ultimi infatti è stato intensificato l’orario scolastico, creando maggiori situazioni di stress e lasciando meno tempo allo studio, sovraccaricando ulteriormente un orario scolastico già pesante. Risultato: gli studenti ne pagano ancora una volta le conseguenze. Così non va! Il Governo ticinese deve prendere atto della crisi che stiamo vivendo e prendere le misure adatte in tutti gli ambiti, dalla sanità alle scuole fino ai trasporti pubblici, laddove è di sua competenza. Solo in questo modo possiamo sperare di combattere e vincere il virus. Non sono gli studenti delle scuole superiori che devono adattarsi ai mezzi pubblici, ma sono quest’ultimi che, per garantire la sicurezza e l’incolumità della popolazione, devono cambiare per rispettare le esigenze degli studenti dettati dalla situazione sanitaria.
La petizione consegnata dal SISA chiede l’aumento dei trasporti pubblici nelle tratte più affollate in modo da diminuire il sovraffollamento e i contagi di Covid-19. Un passo necessario per salvaguardare la salute pubblica.
Laura Guscetti, membro di comitato GISO Ticino