Articolo di Federica Caggìa apparso il 6 febbraio 2021 su LaRegione.
NO a questo e ai futuri accordi di libero scambio!
Il 7 marzo la popolazione svizzera avrà l’opportunità esprimersi sull’accordo di libero scambio con l’Indonesia. Gli accordi di libero scambio sono degli strumenti di dominazione e di sfruttamento, diventati prassi nel nostro e in altri paesi. Il PS e la GISO si schierano contro questa pratica borghese, per via degli effetti disastrosi su ecosistemi e comunità.
Gli accordi di libero scambio si fondano sul principio che ogni paese debba produrre esclusivamente ciò che è più “conveniente” per lui, e procurarsi i restanti beni necessari attraverso gli scambi internazionali. Questo significa che le comunità agricole indonesiane, già sotto pressione, sarebbero a maggior ragione costrette a rinunciare alla produzione di alimenti per il sostentamento della nazione e a sottomettersi all’imperativo della monocultura di palme da olio - tecnica che peggiora notoriamente le condizioni del suolo - o addirittura ad abbandonare il proprio paese per cercare migliori condizioni altrove. A causa di questo accordo le comunità agricole sarebbero inoltre private della possibilità di gestire le semenze in modo tradizionale a causa dei brevetti, cosa che mette in pericolo il loro approvvigionamento alimentare e la biodiversità. I termini di tutela dell’ambiente e dei diritti umani di cui i promotori dell’accordo decantano le lodi sono in realtà delle clausole non vincolanti.
L’accordo di libero scambio mette in pericolo la sovranità alimentare anche in Svizzera. La politica del libero scambio porta, fra le numerose conseguenze, alla delocalizzazione della produzione. Acquistare prodotti dall’estero, in questo caso prodotti alimentari, “costa meno” e sembra rendere desueta l’esistenza di una comunità agricola svizzera. Tuttavia, i costi ambientali e umani del commercio internazionale non sono oggettivamente sostenibili, anche se non si riflettono sui prezzi della merce importata, e la comunità agricola svizzera rappresenta una risorsa culturale ed economica preziosa che il nostro paese deve proteggere, invece che mettere ulteriormente in difficoltà.
È con spirito di solidarietà internazionale che vi invito a votare no all’accordo di libero di scambio con l’Indonesia, che peggiora le condizioni del 99% mentre ingrossa le tasche dell’1%.
Federica Caggìa, GISO e membro GISO nella direzione PS