Articolo di Elisa Pedrina apparso il 12 giugno su LaRegione
Lottiamo per il diritto all’aborto!
Il mio corpo, la mia scelta. Un diritto inalienabile e fondamentale, messo però costantemente in discussione e viene sempre più limitato. Nel Nord globale il diritto all’aborto è minacciato da movimenti antiabortisti, sostenuti e finanziati da gruppi religiosi e dai partiti della destra conservatrice. In Svizzera, è il caso di associazioni come l’Aiuto svizzero madre e bambino (ASMB) e di partiti come l’UDC, che di recente ha lanciato due iniziative contro il diritto all’aborto.
Ciò è inaccettabile. È fondamentale che il diritto all’aborto venga iscritto nella Costituzione svizzera e che venga depenalizzato. L'aborto non deve più essere considerato come “un'infrazione salvo eccezioni”, ma come un diritto.
Nella nostra società l’aborto è ancora un tabù, la disinformazione e la pressione sociale suscitano spesso un senso di vergogna e di disagio nell’affrontare questo tema. È pertanto fondamentale che già nelle scuole venga affrontato il tema dell’aborto nell’ambito dell’educazione sessuale. Ogni persona deve poter aver accesso a una consulenza professionale gratuita in materia di salute sessuale in un luogo sicuro e neutrale.
I diritti devono valere per tutt*, altrimenti rimangono privilegi. Finché una donna* migrante e della classe lavoratrice non potrà ricorrere all’aborto siccome non dispone dell‘assicurazione sanitaria o dei soldi con cui pagare l‘intervento, questo rimarrà comunque un privilegio.
La nostra lotta non deve fermarsi al diritto all’aborto: deve essere una lotta contro l’oppressione di genere e unita alla lotta di classe. Una lotta contro il sistema capitalista e patriarcale che esercita il controllo sui corpi delle donne*, sulla loro sessualità, sulle strutture famigliari e sulle forme di riproduzione sociale.
Elisa Pedrina