“L'indifferenza è più colpevole della violenza stessa.” - Cit. Liliana Segre
Le recenti statistiche divulgate dal Consiglio federale parlano chiaro. Le cifre mostrano come nel nostro Paese, circa ogni due settimane, avvenga una disgrazia in ambienti domestici. Vittime della quale, un drammatico 90 per cento dei casi, sono soprattutto le donne.
Si tratta di un fenomeno allarmante e in costante aumento, è inutile negarlo. Abbiamo un problema e occorre agire ora.
Esso, nelle sopracitate statistiche, risulta essere omicidio colposo, tuttavia è necessaria una definizione ben più precisa al fine di poterne prender una più consapevole coscienza. Il problema ha un volto ben preciso, si chiama femminicidio: sul sito stopfemizid.ch, in cui possiamo trovare in dettaglio i dati, vengono di fatto elencati tutti i femminicidi commessi in Svizzera. Nell’anno corrente si contano ben 21 casi che, confrontati con i 16 dell’anno precedente, dimostrano un’evidente crescita.
Maltrattamenti e stalking sono all’ordine del giorno e, col passare del tempo, tendono a diventare sempre più frequenti e gravi. Di questi purtroppo risulta più difficoltoso il tracciamento. Al contrario, non lo è la prevedibilità; infatti questi eventi sono caratterizzati da dinamiche tipiche e identificabili.
Agire ora vuol dire quindi lottare al fine di evitare tali fatti nella nostra società prettamente patriarcale. Significa dunque tutelare, anche grazie agli strumenti a nostra disposizione, da una violenza che rappresenta un importante problema di sanità pubblica, oltre che una violazione dei diritti umani.
Concludo quest'articolo con un brano scritto e interpretato dalla celebre cantante Tracy Chapman nel 1988, intitolato Behind the Wall (dietro la parete). Niente musica. Solo voce. Un racconto di ordinaria violenza tra le pareti domestiche. Le stesse che dividono l'esterna indifferenza dall’inferno quotidiano, al quale molte donne, ovunque nel mondo, devono far fronte.
Alessandro Marra, Gioventù Socialista Ticino.