Quanto è ancora di attualità la lotta femminista? Come giovane donna credo che il femminismo sia ancora di attualità ed è uno dei temi che più mi sta a cuore. Forse perché ho conosciuto generazioni di donne impegnate per i propri diritti: dal diritto di voto, arrivato in Svizzera tardissimo (1971), al diritto all’aborto e alla parità di salario, che benché sia scritto nella Costituzione non è ancora realtà. Oggi alcune di queste conquiste sono minacciate o non fanno passi avanti. Com’è possibile che ci sia ancora chi nel 2023 vuole limitare il diritto all’aborto? O che l’effettiva parità di genere non sia ancora stata raggiunta e le donne siano vittime di violenza domestica e sessualizzate? Per rispondere a queste e altre domande la lotta contro le discriminazioni e il femminismo devono continuare ed essere tra i temi principali del dibattito politico. Anche se l’impegno femminista di noi giovani si manifesta in modo diverso da quella delle generazioni precedenti, esso rimane comunque di fondamentale importanza affinché sia possibile vivere in una società paritaria. Il riconoscimento del lavoro di cura, la parità di salario e la riduzione dell’orario lavorativo a parità di retribuzione sono rivendicazioni portate avanti da tempo dalla sinistra e che oggi sono affiancate da nuove proposte come la messa a disposizione gratuita di prodotti mestruali e la lotta alla “Period poverty”, ossia ai costi dei prodotti per l’igiene mestruale che pesano sui redditi delle donne (grazie alla GISO si sta sperimentando la gratuità dei prodotti mestruali nelle scuole ticinesi), il congedo mestruale o la gratuità di metodi contraccettivi e visite ginecologiche annuali di controllo. Misure importanti per cambiare una società ancora maschilista e per raggiungere la parità di genere a tutti i livelli. La lotta al patriarcato va però affiancata alla lotta al capitalismo. Entrambi sono sistemi di oppressione che prosperano grazie alla discriminazione e vanno combattuti. Perché il cambiamento sarà femminista o non sarà!
Sono fermamente convinta che la mia lotta e la lotta delle altre donne farà e ha già fatto la differenza. Sono fiera di definirmi femminista e come tale continuerò a impegnarmi, così come mia nonna ha lottato per il diritto di voto e il diritto all’aborto e mia mamma per l’assicurazione maternità, allo stesso modo io porto avanti la lotta femminista per il 99%: un femminismo antirazzista, anticapitalista, antinazionalista, internazionalista, intersezionale e queer.
Laura Guscetti, comitato GISO Ticino e candidata GISO al Gran Consiglio
02.03.2023
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