Le democrazie liberali occidentali sono figlie di una lunga tradizione patriarcale, ereditata dall’Antica Grecia ma in costante evoluzione e adattamento. Il patriarcato è un sistema di dominazione che si è evoluto con il tempo e che si è cristallizzato nelle leggi, nelle istituzioni e nelle mentalità. Recentemente, appena un secolo fa, le critiche a questo sistema di dominazione si sono strutturate e hanno dato luce a vari movimenti femminili e, in seguito, femministi. Grazie a questi movimenti il sistema patriarcale è stato rimesso in discussione e il pensiero scientifico e quello politico hanno potuto evolvere. Tuttavia, questo sistema di dominazione è ancora nel pieno delle sue forze e è nostro dovere combatterlo ogni giorno.
Questo mese di dicembre vi proponiamo una serie di articoli che approfondiscono una questione relativamente ignorata: cosa sono la virilità e la mascolinità? Cos’è il genere maschile e come si costruisce all’interno della società?
Queste domande sono centrali per poter affrontare e distruggere il sistema di dominazione patriarcale. Interrogarsi sul modo in cui questo sistema di dominazione discrimina le donne è importante (non è sicuramente il caso di smettere), ma è ancora più importante pensare la categoria “donne” come in interazione con la categoria “uomini” e includere nella riflessione le nuove categorie rivendicate con sempre maggiore forza: gender-fluid, intersex, e queer sono solo alcuni esempi. Osservare le categorie di genere in relazione fra loro permette di sottolineare i rapporti di potere che le legano.
In questa serie di articoli vogliamo affrontare il sistema di dominazione patriarcale secondo il punto di vista della mascolinità egemonica, senza soccombere a una visione binaria del genere. Il concetto di mascolinità egemonica esprime l’idea che esiste una gerarchizzazione fra ciò che è considerato “femminile” e “maschile”, ma anche che alcune forme di “mascolinità” sono più valorizzate di altre, (così come alcune forme di “femminilità” sono più discriminate di altre). Osservando queste gerarchie vi mostreremo che femminile e maschile non sono affatto una dicotomia e che un superamento di questa ideologia sarebbe proficuo per la realizzazione di una vera (o migliore) uguaglianza.
Nel prossimo articolo affronteremo il modo in cui il sistema patriarcale gerarchizza le persone di genere maschile in base a dei valori basati sull’idea di “virilità”. In seguito vogliamo mostrare come i valori della virilità mettono sotto pressione gli uomini e introdurremo a questo scopo la nozione di “mascolinità tossica”. Infine vi proporremo un nuovo modo di pensare questi rapporti di dominazione, sotto l’egida del femminismo intersezionale e del queer-femminismo.
Riflettere sulle mascolinità equivale a riposizionare la costruzione dei generi all’interno di rapporti di dominazione complessi e storicamente situati. Lo sforzo di questi articoli è quello di mostrare la consistenza ideologica (quindi sociale e storica) dei generi e l’inadeguatezza di una lettura binaria di questi ultimi. Mi auguro che ci seguirete in questo percorso riflessivo e critico, non semplice ma certamente stimolante, lungo tutto il mese di dicembre.
Federica Caggìa
Nota: inizialmente avevo pensato al titolo “uomini non si nasce, si diventa”, tributo a De Beauvoir e al principio che tutto è costruito socialmente, anche l’idea di essere uomini. Questa serie di articoli però si spinge oltre questo semplice presupposto della sociologia: la formulazione di De Beauvoir non permette di immaginare i generi come plurali e multiformi, nascondendo il ruolo giocato da questa molteplicità nella costruzione delle gerarchie sociali. Forse fra qualche tempo saremo in grado di proporre una riflessione sulla costruzione sociale del sesso biologico come binario, ma facciamo un passo alla volta.