Comunicato stampa del 24.11.2021
La salute psicofisica dei giovani è sempre peggiore
Secondo una ricerca commissionata da UNICEF sul benessere psichico dei giovani, - e riportata su RSI.ch il 23 novembre - un terzo tra coloro che hanno un’età compresa fra i 14 e i 19 anni soffre di problemi psichici, e uno su 11 ha già tentato il suicidio. Tale dato è molto preoccupante: la Gioventù Socialista, la Gioventù Comunista, le Giovani Verdi e il Sindacato Indipendente degli Studenti e Apprendisti denunciano da mesi le sempre più gravi condizioni di salute psicofisica dei giovani in Svizzera. Ribadiamo pertanto che le istituzioni debbano agire con rapidità ed affrontare tale urgenza.
Un giovane tra i 14 e i 19 anni su 11 ha già tentato il suicidio. Ciò significa all’incirca 2 persone in ogni classe scolastica. Un terzo invece, soffre di problemi psichici. Il tema della salute mentale dei giovani non è solo un problema legato alle circostanze attuali, bensì è un’urgenza. La società spinge tutte e tutti a dare il massimo, a competere fino allo sfinimento, ponendo aspettative altissime che spesso sono oltre le nostre capacità. Tale sistema asfissiante colpisce in particolare i giovani, insegnando sin da subito che ognuno di noi è solo davanti a queste difficoltà. Difficoltà e debolezze poi, che devono essere nascoste a tutti i costi. Siamo tutti in balìa di questa macchina che punta all’infinita crescita economica e che colpevolizza le sue vittime, giudicate singolarmente responsabili dei loro fallimenti: questa è la causa del malessere di fondo dei giovani in Svizzera.
La nostra generazione è confrontata da prospettive future molto incerte, viviamo all’ombra di minacce globali come la catastrofe climatica, con un mercato del lavoro sempre più esigente, condizioni lavorative sempre peggiori ed orari che sia sui banchi che sul posto di lavoro diventano ogni anno più pesanti. Nelle scuole questa tendenza è ben visibile: continui tagli ai fondi per l’istruzione causano una sempre maggior precarietà per studenti e studentesse.
Anche la leva obbligatoria fa la sua parte: ricerche svolte nel Regno Unito hanno dimostrato che l’arruolamento è correlabile a rischi più alti di suicidio, tendenze violente, abuso di sostanze o patologie mentali: e ciò indipendentemente dal dispiegamento o meno in ruoli di combattimento.
Come se non bastasse, la nostra generazione e le sue preoccupazioni vengono sistematicamente schernite e declassate al mero vittimismo da chi questi problemi in larga parte li ha causati. Parlare di questo tema è fondamentale, ma occorre urgentemente portare soluzioni sistemiche che mettano finalmente le persone e il loro benessere al centro delle preoccupazioni politiche piuttosto che continuare ad ambire a un incremento sempre maggiore dei profitti di pochi.
Chiediamo perciò un potenziamento del servizio psicologico, con accesso facile e discreto per tutte e tutti e maggiori attività di sensibilizzazione sulla gestione delle aspettative, dello stress emotivo, gestione dei momenti di crisi e di riflessioni sul sistema lavorativo.
Sottoscrivono:
Gioventù Socialista Ticino
Gioventù Comunista
Giovani Verdi del Ticino
Sindacato Indipendente degli Studenti e Apprendisti