Articolo di Laura Guscetti apparso il 23.07.2021.
Covid-19, disuguaglianze e 99%
Il coronavirus è stato anche chiamato il virus delle disuguaglianze. Il perché è molto semplice. Negli ultimi mesi sono aumentate le disuguaglianze di classe, non sempre visibili ai nostri occhi, se non con le code davanti alle mense per i poveri in certe città svizzere o la povertà estrema in altri paesi.
Si sente dire che il virus colpisce tutti e tutte senza fare distinzioni tra colore della pelle, etnia o religione. Quest’ultima affermazione potrebbe anche risultare corretta, perlomeno dal punto di vista sanitario. Certo, il virus covid-19 non fa differenza tra colore della pelle, etnia o religione, colpisce però in maniera differente a seconda delle classi sociali. A cominciare da chi vive nei paesi con un sistema sanitario più debole, dove il coronavirus si è diffuso con maggiore facilità e il numero di decessi è più alto che nei paesi più ricchi o con sistemi sanitari forti.
Le differenze tra miliardari* e persone appartenenti ad un ceto medio-basso si sono accentuate negli ultimi due anni. Mentre il 99% della popolazione mondiale a seguito della pandemia ha subito gravi perdite sociali ed economiche, l’1% continua ad aumentare il proprio capitale. Il guadagno di patrimonio dell’1% nell’ultimo anno o poco più basterebbe a garantire il vaccino a tutta la popolazione mondiale senza che nessun* s’impoverisca a causa di questa crisi sanitaria.
Le disuguaglianze di classe non si sono però limitate a paesi esteri; la Svizzera si trova ai primi posti. Ospitando miliardari e miliardarie, le differenze di reddito tra super-ricchi e la gente comune sono aumentate, la forbice si è allargata.
Per questi e molti altri motivi la Gioventù Socialista vuole combattere una società capitalista che favorisce una piccola parte della popolazione invece di garantire il benessere anche al 99% restante. Essa ha lanciato un’iniziativa popolare nota come iniziativa 99% per “sgravare i salari, tassare equamente il capitale”, per evitare che la ricchezza continui ad accumularsi in poche mani a discapito della maggioranza della popolazione. Anche quando il mondo intero si trova ad affrontare una crisi sanitaria ed economica, una piccola parte di cittadini continua ad incrementare i propri guadagni lasciando in difficoltà intere comunità e nazioni.
Vogliamo continuare a vivere in una società dove il profitto ha più considerazione del benessere collettivo e delle persone? Sì all’iniziativa 99% per meglio ridistribuire la ricchezza!
Laura Guscetti, comitato GISO Ticino