Articolo di Aida Demaria per l'editoriale PS.CH.
Gli effetti devastanti della crisi climatica sono drammaticamente sotto i nostri occhi e nessuno può permettersi di negarne i chiari segnali e le conseguenze che già si manifestano anche nel nostro Paese. Dobbiamo agire ora.
Dal Basodino un segnale forte
In questo luogo tristemente simbolico, il 17 agosto la Gioventù socialista ha lanciato l’iniziativa popolare federale denominata “Per una politica climatica sociale finanziata in modo fiscalmente equo” (Iniziativa per il futuro), presentata a livello nazionale con una conferenza stampa tenutasi a Burgdorf, nel letto prosciugato del fiume Emme, insieme ad altre azioni dimostrative in tutta la Svizzera.
Per un nuovo capitolo della politica climatica
L’iniziativa mira a finanziare la trasformazione ecologica tramite un’imposizione sulle successioni dei super-ricchi. In particolare chiede l’introduzione di un’imposta di successione del 50% sugli importi che eccedono una franchigia di 50 milioni di franchi, con l’intento di generare le risorse finanziarie necessarie (il 30% ai Cantoni) per combattere la crisi climatica. Al tempo stesso intende lottare contro uno dei meccanismi che maggiormente perpetuano le disuguaglianze e la concentrazione in pochissime mani della ricchezza: le ingenti eredità, che, per definizione, non sono il frutto del lavoro di chi le riceve. L’attuale politica climatica è del tutto insufficiente, ma non solo. È anche iniqua, perché carica sempre le responsabilità del suo finanziamento sulle spalle del 99% della popolazione, mentre i maggiori responsabili continuano a compromettere le basi della vita sul pianeta per ottenere maggiore ricchezza.
Bisogna cercare i soldi dove ci sono
Oggi, accanto alla crisi climatica si fa strada una profonda crisi sociale. La stragrande maggioranza della popolazione, ai vari livelli, deve sopportare gli effetti dell’inflazione e l’aumento dei premi per le assicurazioni malattia. È quindi corretto pensare che i mezzi finanziari necessari per combattere la crisi climatica siano cercati “dove ci sono”, dove sono stati accumulati, chiedendoli a chi ha tratto e continua a trarre il maggior profitto da questo sistema distruttivo che ci sta rubando il futuro. Serve una strategia eco-sociale complessiva, che indichi una prospettiva del tutto nuova. Da un lato bisogna fissare quote massime di emissione di CO2 e di biodiversità da raggiungere, dall’altro bisogna mettere in campo una politica di ridistribuzione della ricchezza, di riduzione delle disparità di reddito e una fiscalità più giusta.
Non dobbiamo rassegnarci alla catastrofe climatica o abbandonarci a un futuro che non sia degno di essere vissuto!
Bisogna agire subito, a livello globale e locale, con urgenza e determinazione, perché la situazione è oggettivamente drammatica. Bisogna farlo con coraggio, ma anche con senso di giustizia, poiché, senza un’azione risoluta diretta a ridurre drasticamente le disuguaglianze socio-economiche, non potrà esistere una soluzione praticabile contro entrambe le crisi.
Più informazioni su iniziativa-per-il-futuro.ch
Aida Demaria, Comitato GISO Ticino