Giacomo Orelli, studente, GISO
È nelle questioni fondamentali, che superano la contingenza della “piccola politica”, che si delineano con chiarezza le più genuine posizioni dei movimenti politici; cade la caduca molteplicità degli aggruppamenti e i partiti si riuniscono, bloccandosi in unità. E perciò non ci sorprende che lo schieramento borghese in toto si sia pronunciato contro l’Iniziativa 99%, mostrando (ma non è una novità) di chi fa gli interessi, al di là della banale retorica da baraccone: non dei lavoratori (e tanto meno delle lavoratrici!), ma del grande capitale. È, quella dei partiti borghesi, la politica del cinismo, che, pur a fronte dell’ulteriore peggioramento delle condizioni di vita della popolazione durante la pandemia, mostra una strenua opposizione a ogni tentativo di riforma sociale che favorisca i salariati. È la stessa politica che, negli ultimi decenni, all’insegna di privatizzazioni libero mercato sgravi agevolazioni, ha portato lauti introiti nelle tasche dei padroni e ridotto all’indigenza sempre più importanti fasce della classe lavoratrice; i fantomatici benefici economici che essa avrebbe dovuto apportare all’intero corpo sociale sono rimasti relegati nell’utopico iperuranio liberale. È la politica che, oggi, ripresenta (com’è ormai solita fare) le usuali, fumose previsioni sui nefasti effetti che l’Iniziativa 99% cagionerebbe alle PMI e ai piccoli investitori. Nulla di più falso, naturalmente, giacché l’iniziativa si propone di tassare maggiormente i soli redditi di coloro che guadagnano cifre considerevoli (si pensa a una soglia minima di 100'000 franchi) grazie a redditi da capitale: quelle entrate, ovvero, frutto non del lavoro, ma di interessi, dividendi e simili; entrate di cui solo l’1% più ricco della popolazione può beneficiare.
Votare l’Iniziativa 99% significa dare un segnale chiaro: i lavoratori non sono più disposti a faticare per vedere i frutti del proprio sforzo finire nelle mani di una ristretta élite di plutocrati; non vogliono più vedere le proprie entrate diminuire, mentre aumentano i dividendi delle grandi aziende; non credono più in un sistema che persegue unicamente l’utile personale, a scapito del benessere collettivo. I lavoratori svizzeri si sono stancati di tutto ciò. L’iniziativa 99% rappresenta un primo, importante passo in direzione di una società fondata su principi radicalmente diversi – principi di uguaglianza, di fratellanza e di benessere - non più per il solo 1% della popolazione.