Mattea David, intervistata da Ticinonews, racconta le emozioni provate con l’approvazione del matrimonio per tutti: “Eravamo viste come persone di serie b”
“La conquista è essere finalmente parte di qualcosa che ci accomuna tutti, la società. E non più essere, anche agli occhi dello Stato qualcosa di diverso, delle persone di serie b”. È così che Mattea David, giovane architetta e politica, candidata tra le file del Ps al Municipio di Lugano (nelle elezioni poi naufragate di aprile), racconta le emozioni vissute alla notizia che il matrimonio per tutti è realtà. “Ha il valore della conquista soprattutto qui, dove se ne parla da sette anni e più e ogni piccolo tassello è stato costruito con enorme fatica”, racconta.
“Diritti e doveri”
Il matrimonio ora sarà consentito anche alle coppie omosessuali, ma non è detto che queste lo vogliano fare. “Certo. Ma è importante capire che alcune persone non hanno mai avuto diritto al matrimonio”, risponde David. “Io ho il diritto di non sposarmi, ma per la prima volta avrò la possibilità di scegliere. Di scegliere il tipo di unione di avere con la mia compagna, con la persona che amo”. Perché fino a oggi gli omosessuali non potevano scegliere: “Anch’io voglio poter dire all’altra persona che ci sono, che voglio esserci. E in quanto unione io ho anche dei doveri nei tuoi confronti e sono qui davanti agli occhi di tutti per riconoscerli. Ti amo e adesso lo sanno tutti quanti”.
Il valore di una relazione
Fino a oggi nel nostro paese vi era l’unione domestica registrata per le coppie omosessuali, ma non per questo non c’è chi attendeva più che mai questo momento. “Ci sono molte persone che stanno aspettando il matrimonio egualitario per potersi sposare, perché non accettavano l’unione domestica registrata”, racconta Mattea David. Hanno aspettato perché non volevano un matrimonio di serie b. “Perché è riconoscere il valore di una relazione”, conferma, “il valore di un progetto di vita, che non ha nulla in meno rispetto agli altri progetti di vita”. Ma vi sarà un boom di matrimoni gay quindi? Secondo lei no, forse solo all’inizio, ma poco conta: “Perché sarà un cambiamento che vivremo all’interno, sarà uno stare bene emotivo”.
Mattea David