Il prossimo 9 giugno le cittadine e i cittadini ticinesi potranno esprimersi se fare dei regali ai più ricchi o garantire allo Stato i mezzi per una politica a favore di tutte e tutti, anche delle giovani generazioni. Il tema dei disagi giovanili è sempre più presente tra le persone giovani, le quali si aspettano che le autorità agiscano promuovendo una politica che tenga conto di queste preoccupazioni. In questo ambito agisce la associazione “Realtà giovanili”, recentemente costituita e che unisce tantissime e tantissimi giovani che si mobilitano per un Ticino più vivo e più vivibile per noi giovani. Contemporaneamente è pure stata pure lanciata una petizione per la creazione di spazi giovanili. Le giovani generazioni possono far tanto, parlando del tema dei disagi giovanili, organizzandosi e proponendo delle proposte. Ma tocca anche alle autorità politiche prendere sul serio queste richieste e dare delle risposte. Sempre più studi e statistiche dimostrano le crescenti preoccupazioni delle giovani generazioni per il proprio futuro, per la crisi climatica, per l’aumento della precarietà, delle disuguaglianze, e per i numerosi conflitti nel mondo. Ma non solo, nel nostro Cantone trovare un impiego in grado di dare prospettive e condizioni di lavoro dignitose non è sempre facile , una scuola troppo competitiva è spesso causa di ansia e altri problemi legati alla salute mentale, gli spazi di aggregazione sono insufficienti e i diritti delle apprendisti e degli apprendisti devono essere rafforzati. Per affrontare questi problemi ed investire nelle politiche giovanili Cantoni e comuni devono dunque poter disporre di risorse finanziarie sufficienti. Formazione, salari, spazi d’incontro, ma anche benessere delle persone, sono ambiti importante su cui si investire. Non è quindi il momento di fare regali fiscali a chi guadagna più di 30 mila franchi al mese e non avere soldi per la socialità, la scuola e i giovani. Anche perché noi vorremmo che il Ticino sia anche un cantone per giovani in cui ci si può formare, lavorare e vivere.
Laura Guscetti, comitato GISO Ticino