Chiudiamo tutto. Questa è la drastica posizione che ha preso il Ticino in questi giorni e Berna, purtroppo, non è contenta. Nonostante questo, si è deciso di continuare per questa strada rischiando ripercussioni dalla Confederazione. Per fortuna, il Consiglio di Stato ha scelto di dare più importanza alla salute dei cittadini che al profitto di pochi. La chiusura generalizzata delle aziende non necessarie è una misura estrema in una “democrazia” liberale come quella in cui viviamo ma, la grave situazione che ci troviamo ad affrontare, lo ha reso necessario. Nonostante la decisione possa scontentare alcuni imprenditori che reputano di primaria importanza il loro profitto è fondamentale applicare misure valide per tutti lasciando da parte l’individualismo a cui questo sistema sociale ci ha abituati. Il Governo ticinese ha agito coscienziosamente e le critiche che ha ricevuto sono vergognose. Il nostro Cantone è stato gravemente colpito dalla pandemia e il sistema ospedaliero sta raggiungendo il limite. Nonostante questo, però, dal resto della Svizzera piovono critiche sulla scelta di Bellinzona e gli imprenditori, spaventati per i loro profitti, reputano più importante continuare a lavorare che seguire le scelte fatte per arginare la crisi. Le fabbriche, i cantieri e i negozi sono tutti punti in cui il virus può diffondersi passando dai lavoratori (probabilmente in buona salute) fino ai famigliari magari anziani, immunodepressi o con altre patologie che li rendano vulnerabili. In tempo di pandemia non possiamo pensare al profitto e, soprattutto, non possiamo metterlo davanti alla salute della popolazione. Il compito di tutt* ora è quello di ascoltare e rispettare le decisioni che vengono prese dal governo e dagli esperti.
Le decisioni che sono state prese da Lugano e Locarno riguardo alla chiusura delle scuole sono dei perfetti esempi di come cittadini, e soprattutto politici, dovrebbero evitare di comportarsi. In questo particolare momento non dovremmo contraddire il Governo e, soprattutto, chi ha ruoli di responsabilità dovrebbe evitare di forzare decisioni difficili. Marco Borradori ha pensato prima all’organizzazione di Lugano e poi alla salute del Cantone. Scelte del genere, soprattutto da un ex Consigliere di Stato, sono gravissime e denotano una grande irresponsabilità per il sindaco di una grande città. Un bravo politico, in situazioni di crisi, dovrebbe ponderare le scelte e basarsi su dati di esperti, il lasciarsi guidare dal panico della popolazione non è mai il modo migliore per decidere in una pandemia. Accontentare dei genitori in panico o un quattordicenne spaventato che vuole restare a casa da scuola è, senza dubbio, una buona cosa. Purtroppo, però, è necessario un maggiore senso di responsabilità da parte di alcune persone che ricalcano ruoli importanti nelle istituzioni. I risultati ottenuti da Borradori potranno anche essere una vittoria personale su Bertoli, tuttavia, se queste decisioni forzate dalla mano dell’ex Consigliere di Stato avessero portato a delle morti, avrebbe dovuto prendersene le responsabilità.
Articolo di Santiago Storelli, membro di comitato
25.03.2020