Comunicato stampa - Consegna firme individuali del progetto “Prodotti igienici gratuiti"

04.03.2022

Questa mattina, alle 11:00, al Palazzo delle Orsoline di Bellinzona, le co-coordinatrici del progetto “Prodotti igienici gratuiti”, Laura Guscetti e Aida Demaria, hanno consegnato alla Cancelleria del Consiglio di Stato oltre 1’600 firme a sostegno del progetto della Gioventù Socialista Ticino che chiede la messa a disposizione gratuita di prodotti igienici per le mestruazioni nelle scuole pubbliche e negli istituti formativi cantonali.

La petizione, che raccoglie le firme di studentesse e apprendiste, studenti e apprendisti, fa seguito alle iniziative spontanee organizzate nelle varie sedi e sostiene la campagna pubblica di sensibilizzazione organizzata dalla GISO riguardante i temi della “povertà mestruale” e della necessità culturale di non considerare più le mestruazioni come un tabù. Si sottolinea così la pertinenza e la rilevanza della richiesta ufficiale consegnata lo scorso 17 gennaio dalla Gioventù Socialista, con il sostegno dei comitati studenteschi (tutte le scuole medie-superiori, la scuola media di Bellinzona 1, la CPC di Lugano e il SISA), allo stesso Consiglio di Stato.

Nella lettera del 17 gennaio e nella petizione, indirizzate in particolare al DECS e al DSS, si afferma che i prodotti igienici mestruali dovrebbero essere considerati a tutti gli effetti come veri e propri beni di prima necessità e perciò messi a disposizione gratuitamente a tutte le persone, senza discriminazione alcuna, soprattutto nei luoghi di formazione, come già avviene in altri Cantoni svizzeri.

Gli studi più recenti e l’esperienza quotidiana dimostrano come “la povertà mestruale, che consiste nella mancata possibilità di acquistare medicamenti o prodotti igienici salutari, oltre a contribuire alla parziale esclusione dalla società, comportando dei rischi per la salute, provoca una minore concentrazione nell’attività scolastica o lavorativa durante l’apprendistato, compromettendo in modo non indifferente il benessere, le condizioni scolastiche, l’apprendimento e lo studio delle giovani e dei giovani”.

La richiesta della messa a disposizione gratuita dei prodotti mestruali negli istituti di formazione si pone come obiettivo la definitiva cancellazione di vecchi pregiudizi - che di fatto perpetuano una discriminazione di genere - e la garanzia che ogni persona, in ogni momento, possa avere accesso alla necessaria protezione, indipendentemente dalle sue disponibilità finanziarie.

Coerentemente con l’articolo 2 capoverso d. della Legge della scuola, che così dispone: ogni scuola “promuove il principio di parità fra uomo e donna, si propone di correggere gli scompensi socio-culturali e di ridurre gli ostacoli che pregiudicano la formazione degli allievi”, al Governo si chiede un gesto estremamente semplice e concreto, ma particolarmente significativo per il rispetto di ogni individuo, indipendentemente dalla sua situazione economica e personale.

Alice Paglia e Francesca Sacchetti, Liceo Lugano 2: “I prodotti igienici sono un bene sanitario e in quanto tale nessuna persona dovrebbe privarsene per motivi economici o compiere sacrifici. Con l’IVA del 7,7% essi figurano come un bene di importanza secondaria quando invece le mestruazioni sono un’esperienza condivisa da gran parte della popolazione.”

Cornelia Maffezzini, Scuola cantonale di commercio Bellinzona: “La messa a disposizione gratuita di prodotti igienici è un importante strumento per la sensibilizzazione dei e delle giovani. La discriminazione di genere va combattuta anche con questa misura!”

Laura Guscetti, Gioventù Socialista Ticino: “Le firme che abbiamo consegnato oggi sottolineano il messaggio che si vuole trasmette alla politica ticinese. Questa è una misura voluta da giovani per giovani!”

Niccolò Mazzi-Damotti, Gioventù Socialista Ticino: “Più di 1’600 persone hanno sottoscritto una lettera al Consiglio di Stato, con l’obiettivo di sottoporre il tema da anni molto discusso riguardo i prodotti igienici negli istituti scolastici, domandando dunque di intervenire.”

Aida Demaria, Gioventù socialista Ticino: “La messa in atto di questa misura - che vuole sostenere concretamente le persone in difficoltà - chiamando finalmente le “cose” con il loro nome, assumerebbe anche un forte significato socio-culturale, poiché permetterebbe di affrontare la tematica con la dovuta naturalezza e il dovuto rispetto. La tematica dei prodotti igienici è molto sentita nelle scuole e le firme che abbiamo consegnato oggi ne sono un’importante dimostrazione.”