Articolo di Thomas Salati apparso il 10.11.2021 su LaRegione.
Negli ultimi anni l’aspettativa di vita delle persone si è alzata considerevolmente in confronto a qualche decina d’anni fa.
Questo ha portato allo sviluppo di un numero maggiore di casi di malattie croniche, come per esempio il diabete o la demenza senile. Insieme ad esse aumenta anche il fabbisogno di cure infermieristiche.
Ad oggi la Svizzera forma meno della metà degli/lle infermier* necessari per prendere a carico i/le pazienti che lo necessitano, quindi lo Stato si trova costretto ad assumere personale proveniente dall’estero, cosa che indebolisce il sistema sanitario dei paesi limitrofi. La Svizzera deve assumersi la responsabilità di formare il proprio personale sanitario. Questa iniziativa si propone di raggiungere questo risultato.
Oltre a ciò non basta aumentare il numero di infermier* diplomat* ma è anche necessario migliorare la qualità di lavoro degli/lle infermier*, dal momento che attualmente il 40% di ess* abbandona la professione dopo pochi anni. Affinché si possa raggiungere questo risultato bisogna considerare alcuni fattori importanti, che durante l’elaborazione di questa iniziativa sono stati presi in considerazione: numeri di infermier* per turno, comunicazione tempestiva della pianificazione dei turni, possibilità di sviluppo professionale, stipendio adeguato.
Inoltre un numero sufficiente di infermier* per ogni turno riduce considerevolmente il rischio di complicazioni e cadute de* pazient* e questo porta ad un netto miglioramento della qualità delle cure infermieristiche.
Contro tale iniziativa è stato lanciato un controprogetto che si concentra sulla formazione ma che è carente per quanto riguarda la qualità delle cure e il miglioramento delle condizioni di lavoro e quindi non contrasta in alcun modo il grande problema dell’abbandono precoce della professione.
Per tutti questi motivi consiglio vivamente a tutt* quant* di votare SÌ all’iniziativa sulle cure infermieristiche!
Thomas Salati, GISO, PS