Sanità: fermiamo l’esplosione dei costi!

05.03.2019

Negli ultimi anni i costi della salute sono aumentati notevolmente, mentre i salari e le pensioni sono rimasti invariati o cresciuti solo lievemente. Come Partito Socialista abbiamo deciso di reagire di fronte a questa evoluzione, lanciando un’iniziativa federale che vuole limitare l’incidenza massima dei premi di cassa malati al 10% del reddito disponibile di un’economia domestica, aumentando i mezzi della Confederazione e dei Cantoni per ridurre i premi cassa malati. Così facendo si favorisce anche la classe media che oggi non beneficia di aiuti. Questa iniziativa è un primo passo per avere dei premi che tengano conto del reddito, con l’obiettivo ultimo che resta la cassa malati pubblica a livello federale, una proposta ragionevole che a mio parere risolverebbe numerosi problemi di fondo del nostro sistema sanitario.
Non basta però limitare i premi cassa malati, bisogna anche contenere l’aumento dei costi stessi. Innanzitutto evitando il ricorso a prestazioni inutili, con azioni come quelle promosse da diverse associazioni mediche e dall’ente ospedaliero: uno studio del 2011 stima i costi globali dovuti a trattamenti che potrebbero essere evitati senza compromettere le cure a oltre 5 miliardi di franchi all’anno, che corrispondono a un risparmio di 650 franchi a persona. Va anche favorita la medicina di famiglia, in quanto il 90% dei problemi possono essere curati da medici di famiglia a costi minori. In questa ottica è positiva la decisione presa a livello federale di rivedere le tariffe riducendo la remunerazione di alcune prestazioni specialistiche invariate da anni, nonostante i costi per questi interventi siano oggi molto più bassi. È infine necessario diminuire i costi dei medicamenti che in Svizzera rimangono più alti dei paesi che ci circondano e favorire l’utilizzo dei farmaci generici.
In Svizzera abbiamo la fortuna di disporre di un sistema sanitario di eccellente qualità, che va tutelato e promosso – come chiedono tra l’altro le due iniziative cantonali purtroppo non ancora trattate dal Consiglio di Stato o dal Parlamento , “Per la Qualità e la Sicurezza delle Cure Ospedaliere” e “Per cure mediche e ospedaliere di prossimità”, iniziative che propongono misure per garantire cure mediche, anche nelle valli, migliorare la sicurezza dei trattamenti e garantire personale infermieristico sufficiente in tutte le strutture ospedaliere. Allo stesso tempo è però fondamentale salvaguardare l’accessibilità del nostro sistema sanitario a tutte le persone, indifferentemente dalle proprie disponibilità finanziarie.
L’iniziativa si può firmare qui.
Articolo di Laura Riget apparso sul Corriere del Ticino il 5 marzo