Noi siamo più vicini alla scuola di quanto non lo siano i parlamentari che decidono per noi

31.01.2022

Comunicato stampa del 30 gennaio 2022

La Gioventù socialista (GISO) ha preso atto della decisione di rifiutare, con soli due voti di differenza, il credito di 237'000 franchi proposto dal Consiglio di Stato nell’ambito del preventivo 2022 per la sperimentazione, in alcune terze classi delle Scuole medie del Cantone, della sostituzione dei livelli A e B con laboratori a classi dimezzate, nelle materie matematica e tedesco.

Tale decisione è grave, perché antepone in modo evidente – tutti i gruppi hanno votato compatti - gli interessi e i calcoli di partito agli interessi delle generazioni future.

Una risicata maggioranza conservatrice ha voluto impedire la sperimentazione di un metodo d’insegnamento semplicissimo, quasi individualizzato, con docenti che si mettono a disposizione degli studenti in gruppi ridotti, per permettere loro di apprendere meglio in base alle loro capacità, colmando le loro lacune nelle materie tradizionalmente più selettive. Ciò avrebbe permesso a moltissime famiglie di non dover fare ricorso alle sempre più diffuse e costose lezioni private, che rappresentano una grave contraddizione e una sconfitta per l’istituzione pubblica.

Si è trattato di un atto miope e assolutamente contrario ai principi fondamentali della Legge sulla scuola che, all’articolo 2, capoverso d, così dispone: la scuola “si propone di correggere gli scompensi socio-culturali e di ridurre gli ostacoli che pregiudicano la formazione degli allievi”.

Questo articolo di legge, da troppi ignorato, dimostra come non si debba cedere a posizioni pigramente conservatrici, retrograde o classiste che, nella politica o nella scuola stessa, tentano di bloccare qualsiasi tentativo di innovazione e di progresso. Prioritario deve essere invece il diritto ad un apprendimento efficace da parte di tutti gli allievi e di tutte le allieve. La legge così prescrive: la scuola “favorisce l’inserimento dei cittadini nel contesto sociale mediante un’efficace formazione di base e ricorrente” (Art. 2, cap. c.).

Non è un caso, infatti, che l’Associazione dei genitori si sia dichiarata profondamente delusa per la decisione dei deputati che si sono opposti a questo pur minimo tentativo di innovazione.

Anagraficamente e per esperienza recente, noi siamo più vicini alla scuola di quanto non lo siano i parlamentari che decidono per noi. Ne conosciamo meglio la forza, le debolezze e le dinamiche. C’è dell’immobilismo anche nella scuola, c’è anche molto conservatorismo, perché molti docenti a volte non hanno il coraggio di cambiare passo, di osare, di dimostrare con l’esempio che si può e si deve collaborare con gli altri per ottenere dei risultati. La maggior parte però lo sa e con il suo lavoro fa di tutto per stare vicino agli allievi e migliorare la scuola. Una politica seria e responsabile, se non si vuole preoccupare del futuro dei giovani solo con le vuote parole, deve dare fiducia a chi vuole il progresso, non a chi vuole a tutti i costi frenare ogni tentativo di miglioramento.

Esprimendoci come partito giovanile, composto da studenti e apprendisti, ringraziamo quei deputati e quelle deputate che, responsabilmente, la sera del 26 gennaio 2022 hanno deciso di votare il credito per la sperimentazione e chiediamo al Consiglio di Stato - in particolare al Dipartimento dell’educazione, della cultura e dello sport - di trovare al più presto, nell’ambito delle sue competenze, le risorse necessarie per avviare, se necessario con una formula nuova e anche più decisa, una formula sperimentale propositiva per una scuola realmente inclusiva, più vicina ai bisogni e alle speranze degli allievi, delle allieve e delle loro famiglie. Al Parlamento, ed in particolare ad alcuni partiti, chiediamo di ravvedersi al più presto e di correggere il loro atteggiamento, ricordandosi che “non tutti son nati con la camicia”!