No all'isola delle patate - comunicato stampa

26.10.2018

Giovani liberali radicali, Generazione giovani, Giovani verdi e Gioventù socialista si sono schierati dalla stessa parte contro la pericolosa iniziativa per l’autodeterminazione lanciata dall’UDC. I quattro movimenti giovanili ticinesi ritengono che l’iniziativa debba essere respinta non solo perché danneggia la stabilità economica della Svizzera ed è in contrasto con la sua tradizione umanitaria e di paese aperto al mondo, ma anche perché l’iniziativa è inutile. Il rischio è di restare isolati, perdere molti posti di lavoro e rinunciare a buona parte delle esportazioni. Per spiegare ai giovani UDC che, se l’iniziativa venisse approvata, potremmo diventare un’isola su cui l’agricoltura sarà l’unica attività economia possibile, i rappresentanti dei quattro movimenti giovanili hanno omaggiato i democentristi con un sacco di patate.

In sostanza, l’iniziativa per l’autodeterminazione chiede che, se un articolo della costituzione fosse in contrasto con un punto di un trattato internazionale, il Consiglio federale avrebbe un anno di tempo per rinegoziare il trattato. Se le negoziazioni fallissero, la Svizzera dovrebbe allora disdire l’accordo. Oggi il Consiglio federale non sigla accordi internazionali in contrasto con la costituzione. Ciò che, invece, è possibile è che un’iniziativa popolare introduca un principio non compatibile con il diritto internazionale. Prendendo l’esempio degli accordi dell’organizzazione mondiale del commercio siglati da 164 paesi, è inimmaginabile che la sola Svizzera possa far cambiare un articolo a suo piacimento e che tutti gli altri cofirmatari accettino ogni suo desiderio. In tal caso dovremmo quindi disdire l’accordo, con tutte le gravi ripercussioni che ci sarebbero sulle nostre aziende e sui posti di lavoro. Va ricordato che molte aziende Svizzere altamente specializzate che offrono impieghi ad alto valore aggiunto vendono il 90% dei loro prodotti sul mercato estero.
Per i Giovani Liberali Radicali il testo non porta chiarezza fra i livelli di diritto, ma tramite contraddizioni garantisce solamente incertezza. L’iniziativa danneggerebbe la Confederazione sotto molti punti di vista e non garantirebbe più margini di manovra per trattative in ambito politico ed economico. Infatti l’iniziativa non garantirebbe una maggiore autodeterminazione nazionale come vorrebbe farci credere l’UDC, ma introdurrebbe rifidi vincoli che di fatto porterebbero all’inevitabile isolamento della Svizzera, sia dal punto di vista economico che della politica estera.
Per la Gioventù socialista questa proposta è inoltre in contraddizione con la tradizione Svizzera di paese aperto al mondo e di piattaforma per il dialogo internazionale. Secondo la visione dell’UDC e della Lega, la Svizzera dovrebbe scegliere una via solitaria anche in materia di diritti umani, rescindendo ad esempio la Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti umani e delle libertà fondamentali. Il diritto internazionale è sfociato in importanti conquiste per i cittadini e le cittadine, come l’introduzione del diritto di voto per le donne o l’indennizzo delle vittime dell’amianto. Votando NO garantiamo questa protezione anche in futuro.
Per i Giovani Verdi è inoltre particolarmente allarmante che l'UDC con la sua iniziativa non attacchi apertamente i diritti umani, che rappresentano regolarmente un ostacolo al suo programma politico. Consapevole che un attacco dichiarato contro questi diritti non sarebbe gradito alla popolazione preferisce seguire una strada apparentemente innocua, ponendo in primo piano il primato della Costituzione svizzera sulla legislazione internazionale. Gli inizianti sperano così di ottenere una decisione popolare contro i diritti fondamentali evitando un dibattito pubblico sulla loro importanza.
I Giovani PPD ritengono che all’interno di questo discorso non vada dimenticata l’importanza della cooperazione internazionale in materia di perseguimento di reati e di indagini. Infatti, la Svizzera coopera in maniera attiva nella lotta alle organizzazioni criminali, scambia informazioni in merito ai reati commessi (soprattutto quelli finanziari o informatici) e processa delinquenti ricercati in altri paesi, tutto questo grazie ai numerosi accordi in materia. Accordi dai quali la Svizzera potrebbe vedersi costretta a ritirarsi, qualora prevedessero norme in contrasto con il nostro diritto federale. Generazione Giovani PPD Ticino è dunque convinta che l’iniziativa metta anche in pericolo la sicurezza, sia interna (non avremmo infatti accesso alle informazioni di altri paesi), sia estera, mettendo a repentaglio le indagini internazionali e la lotta alla mafia, al terrorismo e ad altri di questo genere, sono commessi senza tener conto dei confini nazionali. Per la nostra sicurezza è dunque opportuno respingere questa pericolosa (e controproducente) iniziativa.
Gli oltre 600 accordi internazionali che questa iniziativa mette in pericolo portano vantaggi a tutti i cittadini. Grazie all’apertura della Svizzera, noi giovani possiamo seguire un semestre in un’università all’estero i cui corsi vengono poi riconosciuti dal nostro ateneo. Grazie agli accordi internazionali, ci è così facile partire per un weekend tra amici in una capitale europea per festeggiare il capodanno. I nostri centri di ricerca e le nostre aziende possono inoltre svilupparsi in un contesto internazionale, ciò che permette alla Svizzera di essere il paese più innovativo al mondo.
Ci sono però alcuni giovani molto confusi che parlano di giudici stranieri e di imposizione da parte dell’Europa. In primo luogo va ricordato che l’iniziativa è contro tutto il mondo, non solo contro l’Unione europea. È poi importante notare che non esistono giudici stranieri con la facoltà di imporre leggi in Svizzera. L’iniziativa è quindi totalmente inutile perché nessun paese ha mai imposto alla Svizzera di sottoscrivere un accordo internazionale. Tra questi giovani confusi ci sono i giovani UDC, i quali vorrebbero che la Svizzera diventi un’isola, senza più relazioni con l’estero. In questa distopia, alla nostra economia non rimarrebbe che dedicarsi all’agricoltura, perché qualsiasi altra attività dipende dall’importazione di risorse o richiede un mercato più grande di quello elvetico. Per spiegare questo grave rischio, i rappresentanti dei Giovani liberali radicali, Generazione giovani, Gioventù socialista e Giovani Verdi hanno regalato ai democentristi uno svizzerissimo sacco di patate.
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