Identità di genere e libertà: -4 settimane allo sciopero

16.05.2019

Articolo di Samuele Mombelli per la nostra serie di articoli per il countdown allo sciopero femminista
Nell’ambito dello sciopero femminista e delle donne che si terrà il prossimo 14 di giugno, un importante tema su cui poggiano rivendicazioni e proteste è la libertà nelle scelte riguardanti la sessualità e l’identità di genere. Il concetto di “genere” è infatti un argomento molto importante da considerare, questo poiché, nella società odierna, molte sono le distinzioni che si verificano nel trattamento di uomini e donne e altrettante sono le discriminazioni che soffocano la libertà individuale di esprimere la propria identità di genere. Per comprendere meglio il discorso che muove queste rivendicazioni, andiamo ora ad approfondire questo concetto e a comprendere quanto esso sia importante nel contesto sociale e culturale in cui viviamo.
Questo termine, nato in realtà poco più di mezzo secolo fa, ha conosciuto uno sviluppo enorme e continuo dal punto di vista semantico, ed è forse proprio per questo motivo che non è facile associarvi un significato statico. Generalizzando, si potrebbe dire che il genere corrisponde all'insieme delle caratteristiche, dei ruoli e delle funzioni legate ai sessi (derivanti in gran parte dal contesto socio-culturale) che influenzano un individuo nello sviluppo della propria identità: un concetto che, invece, viene spesso ed erroneamente esposto utilizzando la parola "sesso". Questo termine possiede però un significato ben diverso, essendo definito come "il complesso dei caratteri anatomici e fisiologici che contraddistinguono maschi e femmine della stessa specie" . In generale, ogni individuo può dunque riconoscersi in un dato genere, essendo allo stesso tempo contraddistinto da un particolare sesso biologico, ma queste due caratterizzazioni devono assolutamente essere intese in modo disgiunto e non necessariamente interconnesso.
Tutti gli esseri umani, durante la maturazione della propria personalità, costruiscono una propria identità di genere, ovvero un senso di appartenenza ad una categoria in cui si trovano a loro più completo agio. Questo genere in cui ognuno di noi si identifica ha uno sviluppo piuttosto indipendente da quello che è il sesso anatomico assegnatoci alla nascita. Nonostante ciò, in questo processo vi sono dei forti influssi sociali e culturali che contribuiscono a forzare o indirizzare la maturazione di questa identità di genere. Tali influenze portano infatti spesso ad associare "uomo" a "mascolino" e "donna" a "femminile", costruendo degli stereotipi e creando e radicando quelli che storicamente e culturalmente dovrebbero essere i ruoli ed i doveri di ognuno dei due sessi. In questo modo, tali costrutti sociali sviluppano delle idee radicate di concetti come eterosessualità, femminilità e mascolinità, considerandoli degli “stati naturali”, mentre questi dovrebbero essere intesi come degli stati sociali e culturali, in nessun modo determinanti o definitivi.
A differenziare in modo equilibrato il concetto di genere da quello di sesso deve invece essere l’autocomprensione propria di ognuno, sfruttando come mezzo la libertà di scelta che ogni essere umano possiede (e deve assolutamente possedere) nei confronti del proprio corpo e della propria personalità. Ognuno e ognuna di noi ha infatti il diritto di costruire un rapporto sano con la società e con la realtà che lo/la circonda, proprio perché tutti e tutte abbiamo il diritto di poterci esprimere nel modo più libero ed indiscriminato possibile.
Ovviamente la sessualità e le scelte che ognuno e ognuna compie in questo ambito ci rendono persone molto differenti, così come ogni qualità che possediamo e decisione che prendiamo. Il colore dei nostri occhi, i nostri gusti musicali, il modo in cui ci vestiamo, le lingue che parliamo: ognuna delle caratteristiche che tutti e tutte possediamo è fonte di differenza, ma non per questo deve essere fonte di disuguaglianza.
Per questo motivo, per combattere le disparità e gli stereotipi culturali, per garantire che ogni essere umano abbia la possibilità di esprimere sé stesso in maniera indiscriminata e per assicurare a tutti e tutte eguali diritti, il 14 giugno dobbiamo scendere in piazza e scioperare: mostriamo al mondo la nostra solidarietà, battiamoci per la libertà!