Di disuguaglianze e di Belle Époque

06.03.2015

di Andrea Ghisletta, Candidato al Gran Consiglio per la Gioventù Socialista
È inammissibile che, nel mondo e nel nostro Cantone, ci siano persone che non hanno
abbastanza e allo stesso tempo persone che hanno troppo.
Chi non ha abbastanza è molta più gente di quanto si possa pensare: secondo l’Ufficio di
statistica, in Ticino il 29,0% della popolazione convive con un reddito disponibilie inferiore alla
soglia di povertà, il doppio rispetto alla media Svizzera. Queste persone non potrebbero
affrontare spese impreviste anche solo di 2000 franchi, come ad esempio un intervento dal
dentista.
Chi ha troppo possiede invece molto più di quanto si possa immaginare: le 300 persone più
benestanti della Svizzera detenevano a fine 2013 un patrimonio di 627 miliardi, ovvero quasi
due volte il PIL nazionale.
C'è chi dice che si parla tanto dei miliardari per invidia. Ma non è così, il problema non è
questo. Il problema è che questa situazione è semplicemente immorale.
L'economista francese Thomas Piketty, nel libro “Il capitale nel XXI secolo” del 2013 ha
definito la fase socioeconomica
attuale come “capitalismo patrimoniale”. Egli spiega,
supportato dalla più grande raccolta di dati della storia economica, quanto la rendita del
capitale, ovvero il guadagno che si trae dal proprio patrimonio, sia aumentata rispetto alla
rendita del lavoro, ovvero ciò che si guadagna col proprio impiego. In altre parole: chi ha tanto
riceve ancora di più e chi non ha niente riceve sempre di meno, anche se lavora di più. A
titolo di paragone: ci stiamo riavvicinando ai livelli della Belle Époque, 200 anni fa, dove la
società era dominata dalla borghesia.
Una soluzione, che sono convinto debba essere coordinata a livello internazionale per evitare
che i grossi patrimoni riescano a sottrarvisi, sta nella tassa patrimoniale. Niente di
rivoluzionario, niente di eccessivo, semplicemente qualcosa di giusto: ridistribuire parte delle
rendite sproporzionatamente grandi, per le quali gli eredi non hanno mosso un dito. In
Svizzera avremo l’opportunità di attuarla grazie all’iniziativa “le eredità milionarie per
finanziare la nostra AVS”, depositata nel 2013. Certamente un’occasione da non perdere!